Tradizione-Storia –Bellezza

Abbiamo cercato di creare un luogo di grande assortimento librario che fosse un luogo di incontro, di scambio di idee e opinioni, dove si potesse circolare liberamente, dove si potessero “toccare i volumi” o semplicemente dove passare un po’ del proprio tempo libero.

La nostra libreria conserva la sua vocazione primaria di grande libreria generalista con ampi settori di manualistica professionale, giuridica, fiscale, didattica e psicologia a cui si aggiungono i testi scolastici per ogni ordine e grado, dalle elementari ai testi universitari. 

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Villa Adriana è una villa settecentesca situata tra via San Lorenzo e viale Strasburgo nella piana dei Colli, nota anche come Villa Statella Spaccaforno - Bordonaro.

Villa Adriana è una delle più importanti ville della Piana dei Colli. Fu costruita nel 1750 dal Marchese Giacomo Mariano Bajada e successivamente venduta ai Marchesi di Spaccaforno e Principe di Cassaro, che appartenevano alla famiglia Chiaramonte-Bordonaro. Il piano superiore, o piano nobile, è accessibile attraverso un grandioso scalone in marmo rosso e comprende una lunga sequenza di ambienti, tra cui il Salone da Ballo,

decorato da eleganti affreschi raffiguranti le allegorie del Giorno e della Notte, realizzati dai due grandi artisti palermitani Vito D. 'Anna ed Elia Interguglielmi. Le pareti della stanza contengono temi e soggetti legati alla cultura classica all'interno di scene architettoniche illusionistiche.


La sala anticamente adibita a mensa è stata trasformata in cappella, e si possono ancora ammirare i pavimenti in maiolica di ceramica, i camini e le porte sormontate da scene paesaggistiche bucoliche.

In sintesi, Villa Adriana a Palermo è una delle residenze nobiliari più belle e suggestive della città, rappresentando un importante patrimonio storico e culturale del territorio.

L'esposizone museale


All'interno di questa location si trova un museo unico al mondo "Il museo della sicilianità". si tratta di una raccolta di opere d'arte commisionate dal mecenate Giacomo Callari.

Anni di di duro lavoro ed importanti capitali sono serviti durante la costruzione delle opere che raccontano la SICILIA in chiave satirica spaziando tra molteplici tematiche che hanno dipinto questa terra così amata, contesa a volte contradditoria .




Parliamo quindi di legalità, di inclusione, di feste di quartiere, tradizioni, usanze, di vizi e virtù, passando dalla rappresentazione del baciamano a quella della scappatella, così come è possibile ammirare tante altre opere che attraverso la pittura e la scultura hanno dato il proprio contributo utilizzando la stessa chiave di lettura voluta dal suo ideatore.


Il Museo contiene oltre settecento opere d'arte.

Non è soltanto un viaggio fra le sue bellezze naturali raffigurate magistralmente, ma un percorso fra le sue mille e antiche tradizioni: da quelle contadine a quelle religiose, da quelle popolari a quelle folkloristiche.



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Il Museo della sicilianità di G. Callari

Villa Adriana


Tornata a splendere nel cuore della Piana dei Colli, la settecentesca Villa Adriana, uno degli esempi di maggior rilievo nel panorama dell’architettura suburbana palermitana, esito di quel fenomeno di espansione fuori le mura della città che, tra i secoli XVII e XVIII, fece della Conca d'Oro meta prescelta dalla nobiltà, per edificarvi

le proprie residenze. La villa era stata costruita in una posizione leggermente elevata, in modo da dominare il territorio. Il prospetto principale, su Via San Lorenzo, lungo 50 m, è coronato da un elegantissimo frontone a mezzaluna con uno stemma, altoquasi 15 m, che ne fa sicuramente il più monumentale tra quelli esistenti nelle ville palermitane. Fondata attorno al 1720 dal presidente del Concistoro Giacomo Mariano Bajada, passò nella seconda metà del secolo agli Statella e quindi nel 1872 al barone Alessandro Chiaramonte Bordonaro che aveva sposato Adriana Genuardi, dalla quale la villa prese il nome. Soltanto nel 1950, i discendenti della famiglia Bordonaro

cedettero I’edificio alle Suore Francescane dell’Eucarestia che, recentemente, ne hanno affidato, una parte, alla Cooperativa Sociale Onlus "Sicilia l’isola dei Tesori". Alla passione del collezionista Giacomo Callari si deve I’allestimento di un Museo dedicato alla Sicilianità, che ospitato negli ambienti della villa, ha permesso di restituire alla collettività uno dei luoghi più suggestivi e sconosciuti della città.

Un portale affiancato da robuste colonne in pietra di Billiemi, dà accesso all’interno, dove un monumentale scalone a doppia rampa immette al piano nobile. Attribuito al celebre scultore Filippo Pennino questo scalone è interamente rivestito da marmi pregiati, il tavoliere di arrivo si apre da un lato in un grande terrazzo, prospettante su di un lussureggiante giardino, mentre dall’altro prepara alla scoperta del vero capolavoro che la villa serba al

visitatore. Il salone da ballo di Villa Adriana, è un vero e proprio gioiello artistico, uno scrigno prezioso, chiara ed imperitura testimonianza di un passato illustre e glorioso, fatto di feste blasonate e valzer gattopardiani, sotto la luce calda delle candele.

A realizzare il sorprendente ciclo di affreschi sicuramente uno dei maggiori capolavori del neoclassicismo a livello siciliano, fu il pittore Elia Interguglielmi che, con sorprendente tecnica di illusione prospettica, suddivise le pareti in una successione di nicchie architettoniche entro cui fanno mostra di sé figure storiche e mitologiche  dell'antichità greco-romana. Al centro della volta, asomiglianza di un tempio antico scoperchiato, domina uno  degli affreschi più belli e suggestivi della Villa " l'Allegoria del Giorno e della Notte ", attribuito a Vito D'Anna.

Nonostante I’avanzare impetuoso dei secoli, Villa Adriana è ancora qui, emblema di una gioventù trascorsa, ma di una bellezza mai tramontata. Di seguito ci troviamo I’enfilade di sale, pulsanti di vita dopo tre secoli, grazie alla felice intuizione di Giacomo Callari, che qui ha raggruppato, in esposizione permanente, circa 700 opere d’arte contemporanea, tutte accomunate da un'unica anima: la Sicilia, l’isola più bella del mondo.

Le opere di noti artisti siciliani (Guttuso, Guccione, Terruso Gianbecchina, Bruno Caruso, Chiarello, San Carlo) narrano di eventi storici, fatti, episodi, personaggi e storie siciliane, tradizioni popolari, usi, costumi, miti e leggende Le vicende di grandi uomini e donne di Sicilia, si intrecciano con i saperi arcaici di un popolo storicamente multietnico e multiculturale.

La collezione ha la capacità di far rivivere un emozionante racconto in chiave satirica. Per conoscere e per non dimenticare, è la denominazione che il curatore ha voluto dare alle prime due sale del museo; qui possiamo ammirare una serie di dipinti di grandi dimensioni, quali: "Serenata alla Sicilia", "Ballarò", "I carusi", "Festino di Santa

Rosalia", "Matrimonio", "L’ albero della vita", "Stragi di mafia","I vespri siciliani","La battaglia dei pupi", "Angelica alla corte di Carlo Magno", "Il valzer dei Florio " ed altri, vi sono anche serie di sculture satiriche, in creta dura di personaggi famosi della nostra storia e cultura (Verga, Camilleri, Bellini, i Florio, Falcone e Borsellino, etc...).

Un luogo della memoria, per renderci orgogliosi delle nostre origini e consapevoli degli orrori che l'hanno svilita.

Il percorso procede con la sala dedicata alla Sicilia operosa, con opere raffiguranti le attività produttive tipiche dell'isola. Le convulse scene della mattanza, si accostano ai colori cangianti della vendemmia, della mietitura del grano e della raccolta delle olive, rievocando profumi e sapori antichi, di cui, attraverso la varietà

delle tecniche, l'artista si fa testimone e divulgatore per le successive generazioni.

Sicilia è fimmina, è una rassegna di opere, che mettono al centro la donna siciliana, in tutte le sue sfaccettature e unicità.

Fanno bella mostra volti di personaggi femminili, pionieri della conquista dei diritti sociali e culturali (Franca Viola, Maria Paternò, Pina Siciliana, Accursia Pomilia etc..) ed una serie di figure femminili, rappresentate in costumi tipici delle varie dominazioni, che si sono susseguite, in una girandola di colori, spunti e reminiscenze evocative. Infine, una serie di opere spingono il visitatore a meditare sul tema scottante e purtroppo attuale del

Femminicidio.

Il museo della sicilianità ha dato un valore aggiunto alla villa e definisce al suo interno un percorso di assoluto interesse per studenti, turisti e appassionati, a cui è permesso, in un'unica

soluzione, di abbracciare l'intera storia antropologica della Sicilia, la cui anima spesso è poco conosciuta. Inoltre, il percorso vuole indirizzarsi anche ai più piccoli, perché uno strumento immediato,

come quello dell'arte, fatto di immagini immediatamente comprensibili e di messaggi sottili, quasi come un racconto del nonno (F. Giuffrè), assume un’importanza fondamentale

nell’esperienza formativa dei giovani.

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Via San Lorenzo, 282, 90100 Palermo


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